mercoledì 30 aprile 2008

1 MAGGIO


1° MAGGIO: IL COMUNISMO HA DA SEMPRE PARLATO DI DIRITTI DEI LAVORATORI, SALVO POI, UNA VOLTA AL POTERE, RINCHIUDERLI IN CAMPI DI CONCENTRAMENTO!

E dopo la retorica assurda subita il 25 aprile, arriva quella, ancora più odiosa forse, perchè più attuale, del 1° Maggio. Dopo aver letto ed ascoltato volantini, risposte e blog di ragazzini viziati che giocano a fare i partigiani, adesso gli stessi si fingono lavoratori, proletari, operai e precari, giusto per passare una giornata a Roma ad ascoltare un concerto fatto di musica (poca) e proclami politici (molti) di miliardari starapagati dalle mayor musicali per inneggiare al comunismo ed alla revolucion... E intanto, laddove il comunismo è davvero al potere, laggiù dove la revolucion (o la "livolussione" che dir si voglia...) è stata fatta, si lavora in campi di concentramento in barba a tutti i più elementari diritti umani (in perfetto stile comunista)...

Ogni primo maggio va in scena la sceneggiata romana organizzata dalla CGIL per festeggiare i lavoratori. Ma quali lavoratori? A giudicare dal pubblico che ogni anno si riversa nella capitale i lavoratori sono sempre di meno, sostituiti da orde di ragazzini ideologizzati a dovere per gridare alla rivoluzione ed alla lotta proletaria sventolando le loro bandierine rosse e arcobaleno. Quest'anno poi, con in centrodestra ancora al governo, il tutto sarà condito da qualche slogan contro Berlusconi e da qualche proclama lanciato dal palcoscenico, sempre rigorosamente in favore dei lavoratori e dei proletari, da parte di qualche miliardario sponsorizzato Sony, Virgin o Epic...

Ma se in occidente di proletari (quelli veri) ce ne sono sempre di meno (e quelli che ci sono, stando alle analisi di politologi e sociologi non certo di parte, hanno preferito votare per la Lega Nord e per il Popolo delle Libertà, anziché per i partiti storici della sinistra...), ci pare giusto, in questo primo maggio, parlare di coloro che, col comunismo, hanno davvero avuto, o hanno tuttora, a che fare.

L'esempio più eclatante non può che venire dalla Cina. La potenza emergente, la sede delle prossime olimpiadi che serviranno a mostrare al mondo la grandezza del paese del miliardo di cittadini, ma anche il paese che fu di Mao, icona dei comunisti anni '70, e della "rivoluzione culturale". La, dove il comunismo non è solo un'anacronistica ideologia, morta anche nella mente di chi ancora ne parla per strumentalizzare le folle, ma una triste e tangibile realtà. La dove si muore ancora se visti come "nemici della rivoluzione" (esempio siano i monaci tibetani che rifiutano l'occupazione cinese della loro terra, una terra tra le più spirituali della terra) come vivono gli operai ed i proletari? Come si svolge il lavoro nella patria dei diritti dei lavoratori?

Ebbene, chiedetelo ai rinchiusi nei laogai. Chiedetelo a chi è costretto a lavorare 20 ore al giorno, in condizioni al limite della sopravvivenza e, nella maggior parte dei casi, al di sotto di tale limite... Chiedetelo a chi, poichè non in linea col pensiero unico dominante, si vede costretto a vivere rinchiuso in campi di concentramento, asserviti alle logiche produttive di multinazionali create per competere con l'occidente che, sarà pure afflitto irrimediabilmente dal cancro liberista ed ultra-capitalista, ma ancora un minimo sa cosa significa "diritti civili" e "diritti umani". Chiedetelo a chi viene sfruttato per anni, per decenni, come un animale per finire poi, sparato contro un muro con un colpo alla nuca per il quale, la famiglia, dovrà pure rimborsare allo stato il costo del proiettile!

Chissà se ci penseranno quelle migliaia di ragazzini che, dopo aver finto di fare i partigiani il 25 aprile, fingeranno tra pochi giorni, di fare gli operai alla festa "made in CGIL"! Chissà se ci penseranno mentre ascolteranno i loro prezzolati idoli musicali lanciare anatemi dal palco del primo maggio! Chissà se ci penseranno tutti coloro che, in tutta Italia, sventoleranno le loro bandierine rosse, appropriandosi di una festa, quella del lavoro, che riguarda tutti gli italiani (ma del resto è inutile dirlo, "loro" sono campioni nell'appropriarsi delle ricorrenze...) e non solo quelli sedotti ed illusi dall'ideologia di Marx, Engels, Stalin, Lenin, Pol Pot e Mao!

Chissà se ci penseranno... Ma la risposta temiamo di saperla già... Impegnati come saranno a ripetere a memoria gli slogan vecchi di 30 anni per i quali ogni giorno sono indotrrinati e programmati, come fossero degli automi. Ma del resto si sa, l'individuo non appartiene alla concezione marxista... Ma questo, i ragazzini indottrinati che si ritroveranno a Roma, forse, nemmeno lo sanno... Beata ignoranza!

(www.agfirenze.it)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Paolo AIUTO... chissà chi sono i veri indottrinati