lunedì 12 maggio 2008

Lavoro e diritto alla casa!


Decine di auto blu hanno accompagnato mercoledì scorso i neoministri al Quirinale per firmare la nomina nella mani del presidente Giorgio Napolitano.
Solo Giorgia Meloni, neo titolare del dicastero
per le politiche giovanili, al Colle ci è arrivata insolitamente a piedi: è stata gioiosamente “scortata” dai militanti di Azione giovani
delle sezioni romane di Garbatella e Colle Oppio, insieme ai deputati
Fabio Rampelli e Marco Marsilio, i due leader della “comunità dei gabbiani”. Il più giovane ministro della storia repubblicana, ha solo trentun'anni, è cresciuta
in uno dei più originali laboratori della destra italiana, promosso dagli ex ragazzi del Fronte della gioventù romana, che decisero - ben prima del congresso di Fiuggi - di abbandonare i richiami ad un passato troppo lontano per scegliere
da un lato la poetica de “Il gabbiano Jonathan Livingston e lo spirito degli hobbit tolkieniani,
dall’altro una radicata politica sociale con “comunità di quartiere” aperte alla cittadinanza.
Onorevole Meloni, lei è il ministro dei giovani proprio in anni nei quali la condizione giovanile sta diventando una emergenza nazionale.
Il peso della responsabilità è notevole perché ci sono grandi aspettative ma provo anche il piacere di una sfida nuova, affascinante.
Quale?
Per la prima volta potremo affermare un nuovo dato generazionale.
I giovani in passato erano considerati - troppo spesso – inadatti per ricoprire incarichi di responsabilità.
La retorica della gerontocrazia che non si fa mai da parte?
La mia nomina non è solo un segnale in controtendenza. È una rottura rispetto al passato. E alla vulgata dei giovani che si lamentano solamente o che restano “bamboccioni” a vita potremo opporre la scommessa di una classe politica che vuole investire sul futuro e chiama una trentenne al ministero delle politiche giovanili.
Il suo predecessore, il ministro Melandri,aveva 45 anni ed i giovani di An le dedicarono il sito-blog di Satira politica, “la Melandrina”. Cosa cambierà rispetto al passato?
Giovanna Melandri merita rispetto per il lavoro costante che ha svolto nel tentativo di dare risposte alle esigenze dei giovani.
Ma la discontinuità sarà evidente e nascerà proprio dai valori che permeano la mia cultura.
Tutti ora le chiederanno quale provvedimento prendere nei cento giorni.
Alt. Basta con i provvedimenti tampone per affrontare una precarietà onnicomprensiva che attanaglia i giovani: dalla precarietà lavorativa a quella affettiva alla difficoltà di comprare la prima casa fino a quella di poter crescere un bambino.
Da dove si riparte?
Dalla rivoluzione del merito, vera alternativa all’Italia bloccata dalle caste. Rispettando l’eroismo dei giovani precari che, nonostante tutto, fanno figli. Questo governo dovrà dare risposte concrete, non settoriali, ma espressione di una visione globale: mondo del lavoro e diritto alla casa saranno priorità sempre sotto osservazione, monitorate costantemente dall'esecutivo.
Da vicepresidente della Camera si è caratterizzata per uno stile sobrio, in una legislatura – quella appena finita - nella quale i media hanno dedicato tanto spazio più che alla politica,al gossip della politica.
Non mi sentirà mai criticare lo stile altrui. Ognuno ha il proprio modo di essere. Io ho il mio, che deriva dalla mia formazione politica.
La sua nomina ifatti l’ha dedicata..
Ai giovani di destra che hanno lastricato le strade d’Italia di passione civile e impegno per la patria.
A quelli che sono al nostro fianco e a quelli che non ci sono più.
Lei viene dalla Garbatella, quartiere simbolo della serie tv dei Cesaroni. Se le chiedessero di girare un cameo?
Mettiamo in chiaro una cosa: la Garbatella l’ho sdoganata prima io della fiction I Cesaroni . E poi tutta questa pubblicità non farà altro che far lievitare ancora di più i prezzi delle case. Per noi giovani non è mica un problema di poco conto...

1 commento:

Anonimo ha detto...

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grazie 1000